Perché lo diciamo noi by Noam Chomsky

autore:Noam Chomsky [Chomsky, Noam]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893710299
editore: Piano B edizioni
pubblicato: 2017-04-17T22:00:00+00:00

COLPEVOLE IN GUATEMALA

3 giugno 2013

Il 12 maggio, Festa della Mamma, il «Boston Globe» ha pubblicato la foto di una giovane donna con il suo bambino addormentato fra le braccia. La ragazza, di discendenza maya, aveva attraversato incinta il confine statunitense con il Messico per sette volte, solo per essere catturata e rispedita indietro sei volte. Ha camminato molte miglia, sopportando giornate torride e notti gelide, senz’acqua né riparo, in mezzo a bande di vagabondi armati. L’ultima volta che ha attraversato il confine, incinta di sette mesi, è stata salvata dagli attivisti dell’immigrazione che l’hanno aiutata a trovare la sua strada verso Boston.

La maggior parte di coloro che attraversano il confine provengono dal Centro America. Molti di loro dicono che avrebbero preferito restarsene a casa, se soltanto non gli fosse stata cancellata la possibilità di un’esistenza dignitosa. I discendenti dei maya, come questa madre, sono ancora in fuga dalle macerie causate dall’assalto genocida di trent’anni fa contro la popolazione indigena degli altopiani del Guatemala.

Il principale responsabile, il generale Efraìn Rìos Montt, l’ex dittatore che ha governato il Guatemala durante due degli anni più sanguinosi della decennale guerra civile che ha lacerato il paese, è stato condannato da un tribunale guatemalteco per genocidio e crimini contro l’umanità il 10 di maggio. Poi, dieci giorni dopo, la sentenza è stata rovesciata in circostanze poco chiare. Adesso non sappiamo neanche se il processo riprenderà mai.

Solo nel 1982, le forze di Rìos Montt hanno ucciso decine di migliaia di guatemaltechi, la maggior parte di stirpe maya. Non appena quel sanguinoso anno si concluse, il presidente Reagan assicurò la nazione che un tale killer era in realtà «un uomo di grande integrità e affidabilità», ingiustamente osteggiato dalle organizzazioni per i diritti umani, che aveva come scopo quello di «migliorare la qualità della vita di tutti i guatemaltechi, oltre a promuovere la giustizia sociale». «Dunque» continuava Reagan, «la mia amministrazione farà tutto quanto è possibile per sostenere i suoi sforzi per il progresso».

Ampie prove e testimonianze degli «sforzi per il progresso» di Rìos Montt erano nella piena disponibilità di Washington, non solo grazie alle organizzazioni per i diritti umani, ma anche grazie all’intelligence di casa. Ma la verità era sgradita, la verità interferiva con gli obiettivi fissati dal team della sicurezza nazionale di Reagan nel 1981. Come riferito dal giornalista Robert Parry, mentre lavorava su un documento scoperto nella biblioteca Reagan, l’obiettivo del team era quello di fornire aiuto militare al regime in Guatemala, in modo da sterminare non solo i «guerriglieri marxisti» ma anche i loro «dispositivi di supporto civile» – il che significa di fatto un genocidio.

Tale compito fu attuato con dedizione. Reagan inviò equipaggiamenti «non letali» per gli assassini, incluso elicotteri della Bell che una volta sul posto furono immediatamente armati e inviati in missioni di morte e devastazione. Ma il metodo più efficace fu quello di arruolare una rete di Stati alleati, che fossero in grado di svolgere il compito per procura, inclusi Taiwan e Corea del Sud, ancora sotto dittature filo-statunitensi, così come il Sud Africa dell’apartheid e le dittature cilene e argentine.

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